Le uve
MALVASIA DEL LAZIO
ORIGINI
Appartiene alla grande famiglia delle Malvasie e il suo nome deriva da quello del porto greco di Monemvasia, nel Peloponneso, trasformato poi in Malvasia dai mercanti veneziani.
L’Acerbi nel 1825 citando alcune viti coltivate nella zona romana ricorda una Malvasia, allo stesso modo il Mengaroni nel 1888 ricorda una Malvasia corrispondente a quella del Lazio coltivata nella zona di Marino. Il fatto che la coltivazione di questo vigneto sia limitato ad un ritretto areale del Lazio fa pensare che sia stato importato dalle isole greche ad opera dei mercanti genovesi.
CARATTERISTICHE AMPELOGRAFICHE
GERMOGLIO: Apice del germoglio aperto, setoloso di colore verde pallido.
FOGLIA: di medio-grande, orbicolare, trilobata o più raramente quinquelobata. Lembo liscio, piegato a gronda, lobi piani. Pagina superiore ed inferiore glabre.
GRAPPOLO: grande, conico ma più spesso alato e piramidale, spargolo o semi-spargolo.
ACINO: medio, sferoidale. Buccia mediamente pruinosa, consistente, di colore giallastro con punteggiature e macchie marroni. Polpa a sapore semplice.
CARATTERISTICHE COLTURALI
Vitigno di buona plasticità, preferisce terreni profondi e freschi, in cui può conservare freschezza e aromaticità. In terreni eccessivamente caldi e asciutti perde queste caratteristiche, per esso fondamentali, dando un vino neutro, semplice e poco interessante.
Maturazione medio tardiva.
MALATTIE
Generalmente sensibile alle malattie crittogamiche in particolar modo alla peronospera e all’oidio. Soggetta a acinellatura e leggera colatura. In condizioni di pianura teme il marciume acido.
CARATTERISTICHE ENOLOGICHE
Normalmente viene vinificata insieme ad altre uve (Trebbiani e Malvasie) apportando profumo, sapore, corpo e finezza. In purezza si ottiene un vino semplice, fresco, poco strutturato, con spiccate note di frutto bianco, dopo la fermentazione. Con la maturazione diventa un vino neutro.